Enogastronomia e paesaggi mozzafiato nel territorio patrimonio UNESCO
Pedaleremo in un territorio unico, ricco di storia e di bellezze naturali, scopriremo una gastronomia unica accompagnata da vini eccellenti.
ITINERARIO
Giorno 1 : Arrivo ad Alba in autonomia.
Incontro con l’accompagnatore in hotel: presentazione del tour ed eventuale, per chi ne è sprovvisto, consegna e-bike. La città pur nelle raccolte dimensioni del centro che ricalcano ancora perfettamente il castrum romano (Via Vittorio Emanuele II come cardo e Via Cavour come decumano) riserva molte, piacevoli sorprese a partire proprio dalle memorie di Alba Pompeia, il nome che i conquistatori latini diedero al villaggio ligure che si apprestavano a colonizzare. Andiamo alla scoperta dell’Alba medievale che svetta nelle poche torri ancora lanciate nel cielo come in quelle molto più numerose oggi confinate ai tetti delle case. A chi sa guardare, facciate e angoli dei palazzi conservano ancora i simboli dell’antico potere. La Cattedrale di San Lorenzo è il risultato di numerosi rifacimenti (almeno quattro chiese sorsero su questa piazza, e vari templi romani ben prima) di cui quello decisivo fu eseguito a fine Ottocento da Arborino Mella, seguendo stilemi e dettami del neogotico.
Nel Palazzo Comunale, il bel salone consiliare ospita alcuni capolavori, tra cui un Macrino, accanto il Centro Studi “Beppe Fenoglio” proprio all’interno della casa dello scrittore, con documentazione puntuale su tutta la storia albese; all’ultimo piano è visibile anche la straordinaria “Anticamera della morte” di Pinòt Gallizio.
È albese, infatti, uno dei più grandi scrittori del Novecento, Beppe Fenoglio, che solo di Alba e di Langa ha scritto, raccontando con lo stesso stile d’avanguardia le misere vite di malora dei contadini come l’eroismo disincantato dei partigiani. Fenoglio è stato il bardo delle Langhe e – partigiano egli stesso – il cantore più autentico e crudo delle tragedie della guerra civile. Ed è albese anche uno dei maggiori pittori dell’ultima delle avanguardie del XX secolo, il Situazionismo. Quasi per scherzo, o forse per gioco, quest’idea stregava un farmacista eclettico e molto originale: Giuseppe – Pinòt – Gallizio, padre della Pittura Industriale e, con Asger Jorn e Piero Simondo, immaginifico creatore di visioni artistiche rivoluzionarie. Da non perdere, quindi, una visita al Centro Studi, per immergersi anima e corpo nell’essenza delle colline.
Giorno 2 : 50 km + 960 m – 960 m
Dopo un’abbondante colazione possiamo prendere le nostre E-bike, ora siamo pronti per questa cavalcata che ci condurrà tra vigne e paesaggi incredibili a toccare borghi famosi. La prima tappa è al famoso paese di Barolo, che non può essere come tutti gli altri. E pazienza se poi anche altri dieci comuni dei dintorni producono quel rosso nettare che porta il suo stesso nome, e che è nato proprio nel castello che domina il paese. La prima cosa che colpisce di Barolo è il diverso posizionamento del suo nucleo urbano rispetto a quello dei paesi limitrofi, addossati intorno alla sommità di un colle o lungo un crinale. Il paese chiude infatti una valletta e si trova adagiato su una specie di altopiano, a forma di sperone, protetto dai rilievi circostanti, disposti ad anfiteatro. Un luogo ideale per difendere il territorio. E infatti una fortificazione sulla collina che da Barolo guarda la valle Talloria esisteva già nel X secolo, quando re Berengario I diede a un feudatario locale il permesso di costruire una struttura per difendersi dagli attacchi degli Ungari e dei Saraceni. Dal castello si gode una bellissima vista. Lungo la strada andiamo a vedere la famosa Cappella delle Brunate nei pressi di La Morra. La strada che percorriamo si snoda tra i crinali delle colline, dolci salite e punti panoramici che inducono a sostare per ammirare il paesaggio. Attraversiamo Gallo, Grinzane Cavour con il bel castello e Diano d’Alba.
Torniamo ad Alba, in hotel nel tardo pomeriggio.
Giorno 3 : 35 km +1040 m/- 1000 m
Lasciamo Alba per approdare nella Langa Astigiana e Monferrato, ma il primo paese che incontriamo è Barbaresco, piccolo comune piemontese entrato a far parte dei tesori UNESCO e rinomato per la produzione del vino omonimo, è ricco di angoli caratteristici e di monumenti che raccontano la sua storia.
Tra le strade dell’antico borgo di Barbaresco, infatti, si aprono alcuni dei suoi maggiori e più interessanti luoghi storici che, nel complesso, danno all’abitato un aspetto da cartolina impreziosito dalla favolosa posizione, immerso com’è nella cornice dei vigneti piemontesi. Passiamo poi i paesi di Neive, Mango con i racconti del Partigiano Jonny di Fenoglio. Cossano Belbo annuncia la Langa Astigiana. Giungiamo all’agriturismo che ci ospita nel pomeriggio. Un’azienda agricola biologica certificata dal 2003 con produzione di vino (Rosato, Barbera, Dolcetto e Pinot nero) e nocciole. Al nostro arrivo ci attenderà una degustazione con racconti della cantina (inclusa). L’ agriturismo offre servizio di pernottamento e ristorazione in bellissime salette ricavate dalle antiche cantine. Per gli amanti del relax, sarà possibile concedersi una coccola prenotando l’accesso alla zona benessere in giardino con sauna, bagno turco e idromassaggio oppure un massaggio o altre attività condotte da operatori olistici professionali.
Sarà possibile anche prenotare il percorso benessere completo Wild Wellness (entrambe le attività da prenotare direttamente all’agriturismo). Per la cena proposta di piatti tipici.
Giorno 4 : 47 km + 1120 m / – 1120 m
Al termine della colazione prendiamo le nostre e-bike, oggi ci attende un su e giù tra le colline della Langa astigiana e Val Bormida. Il primo borgo che incontriamo è San Giorgio Scarampi, dalla piazza sono visibili le mura di cinta e la torre medioevale. Dopo una discesa tra boschi e prati iniziamo a salire per raggiungere Roccaverano. Il comune più alto dell’astigiano, famoso per la produzione del formaggio Robiola di Roccaverano di cui ne scopriamo i segreti e la bontà con una degustazione presso un caseificio a conduzione famigliare. Riprendiamo le nostre biciclette per seguire la strada che si snoda sul crinale delle colline, tra torri medioevali e borghi. Nel percorso, abbiamo l’occasione di ammirare opere d’arte in un vero e proprio museo all’aria aperta. Giungiamo a Bubbio dove ci attende una degustazione di tre vini particolari e biologici. Il rientro nel pomeriggio all’agriturismo ci consente di rilassarci in attesa della cena.
Giorno 5 : 50 km + 1140 m / – 1180 m
Lasciamo l’agriturismo dopo la colazione per far ritorno ad Alba, oggi nel passaggio tra la Langa Astigiana e quella cuneese scopriremo due borghi importanti per la produzione vitivinicola italiana. La strada in discesa passa tra i filari del Moscato, siamo nella patria di questo dolce vino, Santo Stefano Belbo, famoso anche per aver dato i natali a Cesare Pavese, uno dei più importanti poeti e scrittori del Novecento. Narratore instancabile della Langa e dei suoi abitanti, possiamo attraverso le sue pagine rivivere questi luoghi. Dall’alto della Madonna delle Nevi lo sguardo spazia sulle colline, il Monviso e nelle giornate più terse il Monte Rosa e le lontane colline di Torino. Riprendiamo la nostra strada per raggiungere Coazzolo e poi Barbaresco. Il paesaggio è cambiato, la Langa Astigiana presentava prati, boschi che si alternavano ai filari d’uva. Qui le colline sono disegnate dalle viti, un paesaggio perfetto, interrotto solo da strade bianche che lo attraversano. Barbaresco è il luogo di origine e produzione del famoso vino omonimo, rientra tra i comuni dell’Area del Paesaggio Vitivinicolo di Langhe- Roero e Monferrato Patrimonio Unesco. Pedaliamo tra le stradine dell’antico borgo ricco di luoghi storici che, nel complesso donano all’abitato un aspetto da cartolina. Nel tardo pomeriggio giungiamo ad Alba.
Giorno 6: Fine della vacanza
Dopo la colazione è tempo di saluti, riconsegna delle e- bike per chi le ha noleggiate. Rientriamo a casa con gli occhi pieni di colori, nel cuore ci portiamo le storie degli uomini di questa Terra incredibile per la storia e la bellezza dei suoi paesaggi.